L’accesso al patrimonio archivistico, bibliografico, fotografico e documentario del Museo, già operativo, comporta un duplice sforzo organizzativo: migliorare, da un lato, la conoscenza da parte degli utenti delle potenzialità dei materiali disponibili; dall’altro, ampliare gli strumenti catalografici di supporto.
Le indicazioni di massima già disponibili in rete, nel sito del Museo, sono ora state articolate ed arricchite dalla stampa di un apposito depliant informativo. In esso vengono elencati e descritti tutti i fondi archivistici e bibliografici, fornendo per ognuno di essi periodicità e consistenza numerica.
L’archivio comprende un nucleo storico, costituito dalla documentazione delle due più importanti istituzioni scolastiche cittadine fondate nella seconda metà del XIX secolo, il Gabinetto Aldini di Fisica e Chimica Applicata (1863-1877, 17 buste) e la Scuola professionale di Arti e Mestieri Aldini-Valeriani (1878-1913, 121 buste e 72 registri). In tempi recenti è stata acquisita anche una parte dell’Archivio dell’Istituto Tecnico Industriale Aldini-Valeriani (1939-1954, 42 buste) ed una raccolta di documenti personali appartenuti al professor Gaetano Serrazanetti, direttore dell’Aldini-Valeriani dal 1897 al 1927, donati dalla famiglia. È presente anche, in deposito, ciò che resta, in forma frammentaria e disomogenea, dell’Archivio dell’Officina Comunale del Gas di Bologna (1928-1961, 42 buste).
L’Archivio fotografico è composto, per la parte più antica, da sei album fotografici e da una raccolta di immagini che documentano le macchine e gli apparecchi dimostrativi, l’attività didattica e i lavori degli allievi, le officine e gli spazi della scuola in Santa Lucia (1865-1900, 364 foto). Gli ambienti di questa sede storica dell’Aldini-Valeriani compaiono anche in un ulteriore nucleo composto da alcune centinaia di immagini databili tra gli anni 1930 e 1960. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo sono state invece scattate le 12 foto che ritraggono Giovanni Musiani, un insegnate dell’Istituto, donate dalle figlie. Per tutte queste immagini, in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico, è in corso di attuazione un progetto che prevede, in fasi successive, la catalogazione, la riproduzione digitale e, dove necessario, un intervento di restauro.
Anche la biblioteca comprende un nucleo storico, costituito dalla dotazione libraria accumulatasi nel periodo di vita delle due istituzioni scolastiche sopra citate per l’Archivio (1863-1913, 1762 volumi ed opuscoli) al quale va aggiunto un fondo con i volumi, le riviste, i testi scolastici e i cataloghi di ditte provenienti dalle diverse sezioni degli Istituti Aldini-Valeriani (anni 1920-1960, 717 titoli e 34 periodici). Importante per la sua peculiarità è anche il fondo appartenuto all’Ufficio Edilità del Comune di Bologna comprendente manuali, regolamenti e leggi (281 volumi e 16 periodici) attinenti alle costruzioni pubbliche e alle opere di urbanizzazione come le strade, le fognature, l’illuminazione. Significative sono state, nel corso degli anni, anche le donazioni di ex allievi, insegnanti e privati come pure le acquisizioni sul mercato antiquario (273 titoli).
Nell’arco di vita del Museo-laboratorio Aldini-Valeriani e poi del Museo del Patrimonio Industriale si è invece costituita la biblioteca corrente (circa 2200 volumi, 400 periodici) incentrata sulle tematiche inerenti alla storia dell’economia, dell’industria e delle tecniche oltre che sulle esperienze museografiche italiane ed estere in ambito tecnico-scientifico. Accanto ad essa si è sviluppato anche il Centro di documentazione sulla museografia del patrimonio industriale che raccoglie la “letteratura grigia” prodotta dal Museo (interventi a convegni, note interne, appunti e documenti di ricerca, rassegne da periodici e quotidiani) e i materiali - a stampa (depliant, guide, manifesti) e non - frutto dei rapporti intercorsi con altre istituzioni pubbliche e private (200 buste); cospicuo (oltre 15000 foto e diapositive) è anche il numero di immagini dedicate agli allestimenti succedutisi negli spazi espositivi (dalla prima mostra in Sala Borsa, poi all’interno dell’Istituto Aldini-Valeriani, quindi nella Fornace Galotti) e quelle finalizzate alle mostre temporanee, a “Scuolaofficina” e ad altre pubblicazioni.