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Lastra tombale di Bernardino Zambeccari

Durante il Medioevo, nella città di Bologna, la lastra tombale era la sepoltura utilizzata da personalità di rilievo quali: vescovi, cavalieri, medici e professori universitari. Le lastre scolpite, dette terragne poiché collocate sul pavimento degli edifici religiosi, corrispondevano a veri e propri sepolcri la cui funzione consisteva nel rappresentare prestigiose categorie sociali. Le tombe si caratterizzavamo per l’immagine realistica del defunto, raffigurato disteso sul letto di morte e corredato dalla presenza di attributi legati alla professione di appartenenza. In questa sala sono esposti esempi di monumenti sepolcrali databili ai primi decenni del XV secolo, tra cui le lastre terragne dei lettori Bernardino Zambeccari e Geremia Angelelli. Queste sepolture prevedevano un’unica lastra, sulla quale veniva raffigurato il defunto o lo stemma nobiliare. La pietra serviva da copertura alla tomba che era collocata nel pavimento della chiese.

Informazioni aggiuntive

Questa la lastra tombale terragna raffigura Bernardino Zambeccari, morto il 15 aprile 1424, come si evince dall’iscrizione perimetrale che corre attorno alla figura del defunto, sepolto originariamente nella chiesa di San Francesco. Si consiglia una lettura che muova dalla testa del soggetto raffigurato e scendendo sulle spalle permetta di percorrere in forma scansionale l’intera figura, ritratta a dimensioni reali. Il ruolo sociale di maestro è reso esplicito dall’iscrizione e dalla rappresentazione degli attributi che lo caratterizzano: il corpo è steso su numerosi libri ed è vestito con l’abito da cerimonia dei professori, composto da una lunga tunica, le cui pieghe sono modulate con grande raffinatezza, e su cui posa il mantellino di pelliccia di vaio, usato un tempo per gli abiti di alti magistrati e dignitari. Le braccia sono ricomposte con gli avanbracci incrociati in modo che il polso destro sormonti il sinistro. L’opera si distingue per l’estrema cura esecutiva presente non solo nel giacente, ma anche nei dettagli, quali gli elementi decorativi del fregio esterno, dell’architettura gotica, che funge da nicchia, le colonnine tortili e i girali esterni. Nella lastra di Geremia Angelelli, proveniente dalla Chiesa di S. Bartolomeo, e opera di autore ignoto datata agli inizi del secolo XV, si ravvisano caratteristiche simili, anche se la fattura risulta forse meno raffinata e le decorazioni appaiono più semplificate.


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Provenienza: Chiesa di San Francesco, Bologna
Datazione: inizi del secolo XV
Materiale: Pietra calcarea

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