Come è consuetudine oramai da diversi anni, l'Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d'Arte Antica organizzano presso il Museo Davia Bargellini una mostra dedicata al presepe bolognese tradizionale, quest'anno in collaborazione con La Quadreria - Palazzo Rossi Poggi Marsili di ASP Città di Bologna.
Dal 4 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017 sarà visibile presso il museo di Strada Maggiore la mostra “Un presepe 'ritrovato' dal Conservatorio di Santa Marta”.
L'esposizione, curata da Mark Gregory D'Apuzzo e Antonella Mampieri (Musei Civici d'Arte Antica) e Gioia e Fernando Lanzi (Centro Studi per la Cultura Popolare), presenta al pubblico un presepio di straordinaria importanza, di cui si erano perse le traccie. Si tratta di alcune statuette di epoca e qualità differenti emerse dai depositi dell'Opera Pia dei Poveri Vergognosi e provenienti dal Conservatorio femminile di Santa Marta.
Il gruppo, esposto dopo un primo intervento di restauro, si compone di sette sculture in terracotta, dalla policromia ottimamente conservata. Ne fanno parte due “Angeli in piedi”, di alta qualità esecutiva, databili entro il primo decennio dell'Ottocento, due gruppi di “Pastori” avvicinabili nello stile a Domenico Piò, due gruppi (“Nonna e Bambino” e “Fanciulla con Liuto”, sec. XIX) di esecuzione più corsiva, ma significativi dal punto di vista iconografico, e una “Natività”, firmata dal plasticatore bolognese attivo nell'Ottocento Gaetano Catenacci.
Accanto a loro sono presentati, in un percorso che tocca molte delle sale del museo, vari gruppi in terracotta di area bolognese, che solitamente sono parte integrante della collezione permanente, ma in questa occasione sono accostati in modo differente, in quella continua opera combinatoria che è l'allestimento di un presepe.
Fra questi si possono ammirare una serie di quattro statue in terracotta policroma di Gaetano Catenacci (“Madonna con Bambino”, “San Giuseppe”, “Uomo che si toglie il cappello”, “Vecchio con boccale alla cintura”), una “Madonna con Bambino” di Giacomo De Maria, un “San Giuseppe” di Angelo Piò e uno di scuola di Filippo Scandellari, un “Pastore inginocchiato” di Filippo Scandellari.
Allo stesso tempo la provenienza delle sculture offre l'opportunità per attirare l'attenzione dei visitatori sulle straordinarie opere ricamate prodotte dalle Putte di Santa Marta e sulla funzione sociale dei Conservatori e delle Opere Pie bolognesi.