Museo internazionale e biblioteca della musica
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Grande et stravagante ingegno: il quarto libro delle canzoni à Doi, & à Tre di Tarquinio Merula
Grande et stravagante ingegno: il quarto libro delle canzoni à Doi, & à Tre di Tarquinio Merula
Harmonicus Concentus in concerto
Gabriele Raspanti (violino primo), Manuel Vignoli (violino secondo), Vincenzo De Franco (violoncello), Giovanni Valgimigli (violone), Daniele Proni (clavicembalo)
Compositore raffinato e attento all'aspetto drammaturgico della musica strumentale, Tarquinio Merula nel 1616 lasciò l’incarico di organista presso la chiesa di S. Bartolomeo dei Carmelitani a Busseto dove nacque nel 1595, per trasferirsi con la moglie a Lodi ove divenne fino al gennaio 1621 organista della chiesa di S. Maria Incoronata. Tarquinio dovette però restare poco in patria perché già nel 1622-23 si era probabilmente trasferito in Polonia in qualità di musico da camera del principe ereditario Vladislao e organista di chiesa e camera del re Sigismondo III.
Al 1626 risale il rientro a Cremona dove, nel 1627, i Fabbriceri della Cattedrale gli conferirono l’incarico di maestro di Cappella delle Laudi. Nel 1638 lo troviamo a Bergamo maestro di Cappella del Duomo. Al 1643 risale invece la partenza da Bergamo alla volta di Padova ove fu nominato maestro della Cappella privata del vescovo Giorgio Cornaro. Nel 1646 il musicista fece definitivo ritorno a Cremona ove resterà per il resto della vita ricoprendo gli incarichi di maestro di Cappella e maestro di Cappella delle Laudi e componendo parallelamente musica per l’Accademia degli Animosi.
Tarquinio Merula è una figura tipica del barocco secentesco. Nelle sue composizioni spicca la grande predilezione per il suo strumento, le cui doti polifoniche nelle raccolte di canzoni, mottetti e madrigali, sono perfettamente in linea con la tradizione del secolo precedente e poco turbato dalla comparsa della melodia accompagnata.
Nei suoi quattro libri di Canzoni da suonare a 2 e a 3 trasferisce con sapienza l'arte compositiva strumentale, condotta attraverso l'imitazione della melodia che, quando diventa sola, è sempre sostenuta da un apparato di basso continuo elaborato e presente in modo attivo.
Il quarto libro delle canzoni à Doi, & à Tre di Tarqinio Merula (coll. AA.303) nell'edizione a stampa del 1651 fa parte della collezione libraria del Museo della musica.
L’Ariberta
La Canossa
La Bulgarina
L’Appiana
La Ferrara
La Illica
La Rossa
La Cauagliera
La Pusterla
La Loda
L’Anselma
La Lugarina
La Lanzona
La Valcharenga
La Brena
Harmonicus Concentus nasce a Bologna nel 2002 con l’obiettivo di valorizzare i tesori del Barocco, attraverso l’esecuzione filologica e la scelta di un repertorio, per quando possibile, meno conosciuto.
L’ensemble unisce le forze di musicisti che affrontano questo repertorio in modo più approfondito e consapevole, nel rispetto della prassi, in particolare i repertori cameristici con organico ridotto e la letteratura sonatistica del ‘600 e ‘700 per tutti gli strumenti. Presente in numerose rassegne, fra le altre a Cesena con Lucy van Dael e Stefano Montanari, a Bologna per MusicaInsieme, a Milano nella prestigiosa rassegna “San Maurizio e con Diego Fasolis in un programma di musiche sammartiniane. Nel 2009 ha tenuto una tournée che è approdata a Salisburgo con la Messa in si minore di J.S.Bach.
Nel 2010 l’Harmonicus Concentus ha inciso il Vespro della Beata Vergine di Pergolesi, uscito poi in cd allegato al numero di dicembre della rivista Amadeus; si è esibito successivamente al Ravenna Festival, a MITO-Settembremusica ed ha partecipato a produzioni operistiche rossiniane e donizettiane.
16 Maggio 2015
ore 21.00
Museo internazionale e biblioteca della musica
tel 051 2757711