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JazzInsight - John Coltrane: A Love Supreme
John William Coltrane (Hamlet, 23 settembre 1926 – New York, 17 luglio 1967), tra i più grandi sassofonisti della storia del jazz, è stato tra i capisaldi del genere (in particolare di quello modale) degli anni sessanta, chiudendo il periodo del bop e aprendo quello del free jazz.
Si racconta che nel 1964 Coltrane, che era solito praticare ogni sera la meditazione yoga, durante una seduta sentì una musica nuova risuonare nella sua mente. Tornato allo stato vigile, si convinse che non poteva che trattarsi di un messaggio inviatogli da Dio. Coltrane meditò a lungo una nuova opera, di cui volle curare anche la produzione. Fu lui a scegliere la foto che lo ritrae, con espressione seria, sulla copertina. È una foto in bianco e nero, così come in austero bianco e nero è pubblicato tutto l'album. Fu ancora Coltrane a far stampare, all'interno, non le solite note di copertina, bensì una sua breve presentazione e una sua poesia, intitolata anch'essa A Love Supreme.
A differenza degli altri dischi, contenenti brani ricavati da varie sedute di incisione, questo album si risolve in un'opera a tutto tondo che, impiegando l'intera durata del long playing, dà luogo a uno dei primi concept album della musica moderna.
L'album è strutturato come una suite in quattro parti. Viene inteso come un album spirituale, che rappresenta la personale lotta per la purezza dell'artista. Sono quattro movimenti: Acknowledgement ("accettazione", "ammissione" ma anche "presa di coscienza"), Resolution ("risoluzione", "riconoscimento"), Pursuance ("conseguimento"), e Psalm ("salmo", "preghiera") dedicati a Dio con un'intensità profonda e un'ispirazione fortissima, dall'ammissione iniziale con la frase di sassofono che si tramuta in una vera e propria enunciazione verbale di questo "amore supremo" verso un'entità soprannaturale ispiratrice, al salmo finale, sorta di ringraziamento in forma di preghiera assoluta. La quarta traccia, Psalm, è anche la "lettura" con il sassofono di una poesia dello stesso Coltrane inclusa nelle note di copertina, un movimento improvvisato sulla base del contenuto sillabico della stessa.
L'album fu acclamato in modo quasi unanime, e divenne ben presto il disco jazz più venduto nel mondo. Nel 2003, l'album è stato inserito alla posizione numero 47 nella lista dei 500 dischi migliori di sempre redatta dalla rivista Rolling Stone.
con Emiliano Pintori (pianoforte)
con Emiliano Pintori (pianoforte)
in collaborazione con Bologna Jazz festival 2014
dalle ore 16.30 Afternoon Tea Room a cura di Giardino delle Camelie con il celebra-Té: Lung Ching (tè verde cinese in purezza)
29 Novembre 2014
ore 17.15