La mostra è stata organizzata dalla Galleria d’Arte Moderna e dai Musei Civici d’Arte Antica, con la collaborazione della Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio e del Museo Civico Archeologico e costituisce il momento conclusivo di una lunga indagine sulla consistenza attuale e la storia conservativa della vastissima collezione di dipinti, antichità e monete di Pelagio Palagi (Bologna 1775-Torino 1860) che, entrata in possesso del Comune di Bologna nel 1861, ha formato uno dei nuclei più consistenti del patrimonio museale cittadino.Dopo la mostra del 1976, intitolata Pelagio Palagi artista e collezionista, l'indagine sul poliedrico artista --pittore, scenografo, architetto, scultore—viene ora centrata esclusivamente sulla sua attività pittorica, che i più recenti studi hanno collocato ai vertici della prima metà del secolo XIX. Circa cinquanta opere eseguite da Palagi verranno affiancate da una ventina di dipinti di artisti a lui contemporanei, come Camuccini, Hayez ed altri, e da quadri antichi e moderni appartenuti alla sua collezione ed ora conservati presso i Musei Civici d'Arte Antica.
In particolare, sono molte le opere di Palagi o appartenenti alla sua collezione che hanno costituito l'asse portante delle Collezioni Comunali d'Arte fin dalla loro fondazione in Palazzo del Comune nel 1936, dando corpo agli aspetti ottocenteschi di quello strettissimo intreccio fra recupero di ambienti monumentali, storia dell'arte ed episodi del collezionismo bolognese, che è caratteristica peculiare del Museo. Numerosissimi sono anche gli oggetti collezionati da Palagi inseriti nell'ordinamento positivista del Museo Civico di Piazza Galvani (1881), la cui sezione medievale e post-medievale si è poi costituita come museo autonomo nel 1984 nella sede di via Manzoni.