Museo Civico Archeologico

Collezioni / Ricerca / Il progetto di archiviazione elettronica della collezione numismatica

Le strategie operative

La programmazione dell'intera operazione, se valutata in funzione dei tempi di esecuzione previsti, ha richiesto inoltre lo studio di ottimizzazione di tutte le operazioni che dopo l'acquisizione sono necessarie alla definitiva archiviazione del dato. I tempi calcolati per l'intero procedimento, relativamente ad una singola immagine, non potevano superare i 36 secondi e questo basandosi sul calcolo matematico dei secondi lavorativi disponibili nei 36 mesi di attività divisi per il numero complessivo delle immagini (600 giornate lavorative di cinque ore effettive di lavoro).

Informazioni aggiuntive

La strategia adottata è stata quella di ridurre al minimo l'intervento manuale e di sfruttare al massimo le possibilità di automazione del mezzo informatico per quanto riguarda gli interventi di predisposizione dei tracciati record, di calibrazione colore, di messa in scala e di compressione. Il procedimento di archiviazione è stato così suddiviso in due fasi operative distinte: l'allestimento delle postazioni per gli interventi manuali di posizionamento dei pezzi e la predisposizione del software dedicato all'automazione del post trattamento del dato.
Le due postazioni, disposte in modo da favorire la visione in tempo reale su monitor del posizionamento del pezzo da parte di entrambi gli operatori, sono composte da uno stativo con doppio apparato illuminante e una telecamera Sony Handycam collegata ad un Apple Power Macintosh G3 (96 Mb RAM-4 Gb HD) dotato di scheda Miro 30 per l'acquisizione del segnale video.
Il sistema di archiviazione delle immagini è costituito da un hard disk da 2 Gb per il backup temporaneo prima della registrazione su CD-ROM, da un masterizzatore e da un hard disk da 18 Gb per l'archiviazione definitiva. Durante il posizionamento dell'oggetto il primo operatore dispone sul piano di ripresa una barra di riferimento suddivisa in segmenti di un centimetro l'uno, che indicano i colori base RGB più il nero: questo riferimento servirà per la calibrazione cromatica ed in seguito verrà riconosciuto dal software di visualizzazione, consentendo la messa in scala dell'immagine in automatico. Il secondo operatore, verificato il corretto posizionamento del pezzo, esegue il salvataggio dell'immagine inserendo come nome del file il numero d'inventario più la sigla di diritto o rovescio (D, R). Al termine della giornata di lavoro si lanciano le procedure automatiche per la correzione cromatica, la rifilatura delle immagini (software Photoshop 4.0 in batch), la loro compressione (Graphic Converter -> formato JPEG), e la verifica automatica dei numeri d'inventario associati ai nomi dei files per mezzo di un software appositamente realizzato. L'intero ciclo termina su più giornate di lavoro fino al raggiungimento del numero massimo di immagini archiviabili su CD-ROM (circa 6.000). Il sistema adottato ha permesso di ottenere tempi di acquisizione molto ristretti, con medie di 8-9 immagini al minuto, più i tempi unitari di post trattamento, consentendo l'archiviazione, da fine settembre 1998 a settembre 2001, di oltre 180000 immagini cioè dell'intera collezione.

Torna all'introduzione

Immagini

Spazi | Deposito