Musei Civici d'Arte Antica

Il palazzo Davia Bargellini, uno degli esempi più significativi di architettura barocca bolognese, torna al suo splendore grazie ad un restauro promosso dall’Opera Pia Davia Bargellini, proprietaria dell’intero edificio.

Nel 1610 Ermes Bargellini acquistò la residenza rinascimentale appartenuta ai Desideri e l’adiacente “guasto” di Strada Maggiore per edificarvi il palazzo senatorio della famiglia. Una parte del vecchio edificio fu inglobato nella nuova costruzione ed è ancora riconoscibile nel porticato della loggia e nella sesta sala del museo, a piano terra. Nel 1638 il senatore Astorre ottenne dal Senato cittadino l’autorizzazione ad edificare la facciata senza il portico, su progetto di Bartolomeo Provaglia, privilegio concesso solo alle famiglie più importanti. L’imponenza dell’edificio fu resa più incisiva dal portale ornato da statue di telamoni (i “giganti”), che sorreggono un balcone (“ringhiera”), realizzate dallo scultore Gabriele Brunelli e dall’allievo Francesco Agnesini.