Cosa conserviamo nella Biblioteca Archivio

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La Biblioteca Archivio raccoglie, conserva, cataloga e mette a disposizione del pubblico libri, documenti, giornali e ancora periodici, manifesti, cartoline, stampe, fotografie, carte d'archivio: un ingente patrimonio bibliografico e documentario relativo alla storia d'Italia – e di Bologna in particolare – dalla fine del XVIII secolo alla Seconda Guerra Mondiale. Il materiale è per la massima parte contemporaneo agli avvenimenti o risalente ai primi decenni del XX secolo.

Nello specifico il patrimonio è composto da

  • Volumi ed opuscoli: circa 60'000. La quasi totalità è catalogata in OPAC-SBN. La parte restante è consultabile utilizzando i cataloghi a schede per autore e per soggetto. I volumi ed opuscoli con collocazione MARCELLI (in deposito esterno) devono essere richiesti almeno due giorni prima, tramite mail o per telefono.
  • Periodici: parecchie centinaia di riviste d'epoca o specializzate; un centinaio tuttora in corso. Dal 1985 viene effettuato lo spoglio degli articoli pertinenti all'ambito di interesse della Biblioteca. Sono possibili ricerche anche mediante il vecchio catalogo a schede presente in Sala di lettura. I periodici con collocazione BEV (in deposito esterno) devono essere richiesti almeno dieci giorni prima, tramite mail o per telefono.
  • Fondi d'archivio: oltre 80 fondi archivistici, di enti, personali e familiari, collezionistici interamente ordinati ed inventariati. I fondi sono registrati anche nel Censimento Archivi Storici dell'Emilia- Romagna CAStE-R, un sistema informativo integrato realizzato dall'IBC (Istituto per i Beni Culturali) della Regione Emilia-Romagna. Presso l'Archivio Storico Comunale di Bologna sono inoltre depositati i seguenti fondi archivistici del Museo: «Casa di rieducazione professionale per mutilati di guerra», «Guardia civica pontificia di Bologna» ed «Ufficio notizie per le famiglie dei militari – Sezione di Bologna (1915-1919)». Per la loro consultazione si invita l'utenza a prendere contatto con la nostra Direzione tramite mail o per telefono.
  • Stampe: circa 5'000, catalogate e organizzate in un Gabinetto delle stampe. Gli inventari per autore e per soggetto sono consultabili nella nostra Sala di lettura. Inoltre, il Museo partecipa al progetto IMAGO – Catalogo regionale di opere grafiche e cartografiche, anch'esso realizzato dall’IBC della Regione Emilia-Romagna.
  • Manifesti: alcune migliaia, in parte riordinati in fondi appositi, in parte collocati all'interno di altri fondi archivistici. Parte di questo materiale è liberamente consultabile nel sito Storia e Memoria di Bologna e nella sezione Collezioni Digitali del portale Storia e Memoria di Bologna.
  • Fotografie: circa 10'000, in parte riunite in fondi fotografici, in parte collocate all'interno di altri fondi archivistici. Alcuni di essi sono liberamente consultabili nel sito Storia e Memoria di Bologna.
  • Cartoline: oltre 10'000, in gran parte riordinate in Album per argomento, altre collocate all'interno di altri fondi archivistici. Nel sito Storia e Memoria di Bologna sono disponibili le raccolte della Casa Savoia, Grande Guerra, Ventennio 1919-1943.
  • Tesi di laurea: oltre 1'500, relative alla storia del Risorgimento italiano, discusse in massima parte presso l'Università di Bologna con i professori Giovanni Natali e Umberto Marcelli fra gli anni Trenta e gli anni Settanta (corredate di cataloghi a schede per autore e per soggetto). Un nuovo nucleo, donato dalla prof.ssa Fiorenza Tarozzi tra il 2004 ed il 2017, è disponibile sul catalogo OPAC-SBN.
STORIA
Le numerose donazioni grazie alle quali nel 1893 fu costituito il Museo del Risorgimento comprendevano, oltre ai cimeli, anche libri e documenti. Tale materiale era tanto abbondante da richiedere l'istituzione di una Biblioteca ad hoc, che a partire dal 1904 ebbe propri locali. Mentre i cimeli del Museo avevano la funzione prevalente di educare agli ideali patriottici le giovani generazioni, la Biblioteca era rivolta particolarmente al mondo degli studiosi, ai quali forniva fonti e strumenti per la ricerca storica. Nel 1915, poche settimane dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, venne avviata la raccolta di materiale relativo al conflitto. Analogamente durante il fascismo non si esitò a raccogliere, sebbene con minore determinazione, materiali documentari dell'impresa fiumana, delle guerre coloniali, della guerra di Spagna, fino alla seconda Guerra mondiale.
Nel 1954 l'istituto venne denominato "Museo civico del primo e secondo Risorgimento", in un ideale collegamento tra Risorgimento e Resistenza che rispondeva alla sensibilità del tempo. Giunsero così libri e documenti relativi a quel momento storico e quando, a partire dal 1958, l' arco cronologico di interesse fu allargato al riformismo settecentesco, anche materiali di quel periodo furono aggiunti alle raccolte. Queste modifiche di indirizzo hanno integrato ma non mutato sostanzialmente la fisionomia originaria delle raccolte, che comprendono per lo più materiale bibliografico e documentario contemporaneo agli avvenimenti trattati o risalente ai primi decenni del XX secolo. Negli anni più recenti sono proseguite le donazioni, sebbene in misura minore rispetto al passato, mentre gli acquisti riguardano soprattutto materiale d'epoca, nel rispetto della vocazione originaria dell'Istituto; sono stati inoltre avviati intensi rapporti di scambio bibliografico con altri istituti culturali analoghi.