Una capitale dell'automazione

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La sezione presenta macchine per il confezionamento, la dosatura e l'imballaggio con esempi di produzione bolognese degli anni 1940-'70. Questi prototipi, funzionanti ed esposti al piano terra del Museo, nel portico del forno Hoffmann, sono integrati da video ed apparati esplicativi. Essi documentano le principali innovazioni di prodotto e di processo che hanno consentito l'affermarsi di questo importante settore produttivo.

Bologna è da tempo leader internazionale nel comparto dell'automazione meccanica che ha assunto dal secondo dopoguerra le caratteristiche di un distretto industriale a specializzazione flessibile. Le macchine bolognesi si sono affermate per la grande capacità di rispondere rapidamente e con continuità alle esigenze dei clienti.

La formazione del comparto è avvenuta all'interno di un più ampio processo di sviluppo industriale che si è avvalso della presenza di due imprese meccaniche importanti - l'ACMA e la SASIB - che tra gli anni 1920-'30 cominciano l'una a produrre una vasta gamma di confezionatrici per il settore farmaceutico e alimentare, l'altra a sperimentare soluzioni per il confezionamento delle sigarette ed il loro impacchettamento.

La capillare presenza di attività artigianali qualificate e polivalenti (destinate a svolgere una vasta gamma di lavorazioni su commessa) e la diffusione della cultura meccanica - tramite l'Istituto Tecnico Aldini Valeriani - hanno consentito a molti tecnici e progettisti, negli anni 1940-'70, di diventare imprenditori contribuendo alla formazione dell'odierno distretto industriale.