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Graffiti nel tempio di Amon a Karnak: atti sacrileghi o espressioni di devozione?
Conferenza di Chiara Elena Salvador, University of Oxford
Nelle società contemporanee i graffiti sono comunemente recepiti come atti illeciti di deturpazione di luoghi pubblici e monumenti e come espressione più o meno spontanea di una subcultura alternativa alle istituzioni ufficiali. I graffiti, nella loro definizione più ampia di segni intenzionali lasciati su superfici non intese originariamente a riceverli, sono una pratica ampiamente diffusa in tutte le società fin dai tempi più antichi.
In Egitto i graffiti sono attestati già in epoca faraonica in tombe, templi, cave e lungo le vie che attraversavano il deserto. La loro presenza, a lungo ignorata dagli studiosi a favore dello studio dei testi più formali, è oggi riconosciuta come una fonte importante per studiare aspetti della società antico-egiziana generalmente ignorati dalle fonti ufficiali.
I graffiti che costellano a migliaia i muri della via processionale del tempio di Amon a Karnak, il principale complesso sacro conservatosi nell’Egitto meridionale, sono una risorsa preziosa per ripopolare il tempio delle persone che vi avevano accesso ed esaminare come queste interagivano con l’ambiente sacro.
5 Ottobre 2014
ore 16.00
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili
Museo Civico Archeologico
Ottobre Egizio 2014