luoghi, musicisti e tradizioni del jazz a Bologna raccontati in un film-documentario unico
(Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)
presentazione del documentario di Toni Lama, Stefano Landini e Andrea Polinelli (Rio Film, 2025)
in collaborazione con Bologna Jazz Festival
La Cantina, altri appunti sul jazz fa luce su come sia nato il jazz a Bologna e indaga quel luogo ipogeo che per molti decenni è stata la sede ideale, se non unica, del jazz in Italia e in Europa (si pensi alle caves parigine e londinesi, alla loro importanza per la scena musicale dei decenni dai ‘40 ai ’70).
Il progetto nasce da un trio di menti composto da Toni Lama, Stefano Landini e Andrea Polinelli il quale, dopo la scomparsa degli altri autori, si è assunto il delicato compito di portare a conclusione un lavoro-documentario di ideazione collettiva. Il film completa infatti un trittico, ideato da Toni Lama, assieme a Compro oro sullo Swing Club di Torino (di Mario Bronzino) e Cocktail bar sul Music Inn di Roma (di Stefano Landini) e rappresenta un contributo prezioso per capire il passato del jazz mentre ne interpretiamo l’attualità.
Ma il titolo non si riferisce solo ai luoghi storici dove si svolgevano epiche jam-session, ma va inteso anche nell’accezione di locale dove viene tenuto il vino buono, qualcosa da tirare fuori per un’occasione speciale oppure dove è stato riposto qualcosa, appartenente ad una famiglia (ad una tradizione), che viene ritrovato, portato alla luce e valorizzato.
All’interno di un contenitore rappresentato da un concerto jazz registrato dal vivo nel febbraio del 2025 presso il Camera Jazz and Music Club di Bologna, si inseriscono le interviste ad alcuni dei più significativi personaggi che hanno segnato la storia del jazz in città: immagini di backstage nelle quali si vedono gli autori accedere al locale mentre il proprietario ne spazza le scale, i musicisti che chiacchierano al bar, il pubblico ai tavolini, unitamente a riprese esterne (passanti casuali, turisti incuriositi, attività di lavoro varie), partecipano a sostegno della narrazione, creando un personale neo-realismo sulla scia del film Appunti per un film sul jazz di Gianni Amico del 1965.
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