a cura di Maria Cristina Bandera e Sergio Risaliti

Da sin. Lucio Fontana (1899-1968) e Giorgio Morandi (1890-1964)

Da sin. Lucio Fontana (1899-1968) e Giorgio Morandi (1890-1964) (Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)

Giorgio Morandi e Lucio Fontana? Apparentemente inconciliabili, le due figure cardine dell'arte italiana del Novecento sono protagonisti della mostra Morandi e Fontana. Invisibile e infinito ospitata dal 12 aprile al 14 settembre al CAMeC di La Spezia e curata da Maria Cristina Bandera e Sergio Risaliti
L’incontro tra Morandi e Fontana nasce dal contrasto tra due visioni artistiche: da un lato, la calma sospensione del tempo; dall’altro, l’improvvisa esplosione del gesto nello spazio. Morandi nelle sue nature morte dissolve la materia in un’atmosfera delicata e meditativa e nei suoi paesaggi, le linee tra il visibile e l’invisibile si confondono in una realtà silente, fatta di colore e contemplazione.  Fontana, al contrario, con un taglio nella tela elimina la bidimensionalità della pittura, aprendo la porta a un oltre visibile e invitando lo spettatore a percepire l’infinito. 
L'accostamento tra Morandi e Fontana, per quanto inusuale, genera quindi un dialogo inaspettato tra due maestri profondamente diversi nel loro approccio alla vita e alla creazione artistica, ma accomunati da un’instancabile ricerca nel superare i confini della visione. Morandi indaga l’invisibile nella materia, mentre Fontana apre varchi oltre la superficie, proiettandoci nell’ignoto.
Entrambi, come diceva Cicerone delle grandi personalità, abitano ormai da tempo nella memoria collettiva, avendo trasformato il nostro modo di percepire il mondo e concepire l’arte. 

Il Museo Morandi ha collaborato al progetto concedendo in prestito 6 opere di Morandi: 2 dipinti (Natura morta, 1947 - V. 563 e Cortile di via Fondazza, 1958 - V. 1116), 2 acquerelli (Paesaggio, 1960 - P. 1960/36 e Natura morta, 1962 - P.1962/4) e 2 disegni (Natura morta, 1946 -T.P. 1946/13 e Paesaggio, 1960 - T.P. 1960/70).