Il Busto di Gregorio XV di Gian Lorenzo Bernini nelle immagini d'archivio del Museo

Restaurare una scultura: un racconto per immagini

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In occasione di La Notte degli Archivi, che si è celebrata il 6 giugno 2025, i Musei Civici d'Arte Antica hanno raccontato tre percorsi di restauro attraverso le immagini d'archivio:


Restauro del Busto di Gregorio XV di Gian Lorenzo Bernini

Il Busto di Gregorio XV è stato realizzato da Gian Lorenzo Bernini tra il 1621 e il 1622.
Eseguito con la tecnica della fusione a cera persa, il busto è in lega di rame, presumibilmente bronzo, e presenta una superficie patinata che gli conferisce una lucida tonalità bruno-nera.
Il soggetto
Gregorio XV ha il busto proiettato in avanti, il suo sguardo è rivolto in lontananza e la sua bocca è semiaperta.
L’espressione del pontefice, pensosa e preoccupata, è rafforzata dalle rughe sulla fronte.
Il piviale indossato da Gregorio XV è ricco di motivi a rilievo, tra cui si distinguono alla sua sinistra la figura di San Paolo, che reca la spada nella mano destra e il libro nella sinistra, e alla sua destra la figura di San Pietro, che presenta le chiavi nella mano destra e il libro nella sinistra.
Di questo busto sono note altre tre versioni in bronzo (Parigi, Musée Jacquemart-André; Pittsburgh, Carnegie Museum of Art; Genova, Palazzo del Principe, Villa Doria Pamphili), tutte derivate dal ritratto in marmo realizzato da Gian Lorenzo Bernini e ora conservato alla Art Gallery of Ontario di Toronto.
Questi ritratti furono poi esposti in luoghi simbolici per affermare il potere e il prestigio del papa, un modo comune di mostrare l'autorità nel Seicento.
Il busto conservato al Museo Civico Medievale di Bologna fu commissionato e realizzato poco tempo dopo che Alessandro Ludovisi divenne papa con il nome di Gregorio XV, il 6 febbraio 1621.
Lo stemma della famiglia Ludovisi (fig. 1), posto sulla base del ritratto, suggerisce una destinazione dell’opera ad una delle loro residenze, ma non ci sono documenti che lo attestino con certezza.
Il restauro
Anche se il busto è conservato in buono stato, la sua superficie si era deteriorata.
I sottosquadri e le cavità del modellato erano bianchi a causa del deposito di particelle atmosferiche (fig. 2).
Localizzate e puntiformi alterazioni di ossidazione di colore verde, causate dalla reazione della lega di rame a contatto con l’umidità presente nell’aria, erano visibili nella zona del colletto posteriore alla nuca. 
L’opera è dunque stata sottoposta ad un intervento di restauro, eseguito da Chiara Valcepina, che ha riguardato la rimozione delle stratificazioni esteticamente più deturpanti e conservativamente più dannose.
Ad esempio, per eliminare le incrostazioni di colore bianco, la restauratrice ha usato una fibra di vetro e, successivamente, ha completato la pulizia con l’essenza di petrolio applicata a tampone (fig. 3).
La patina è stata riportata alla sua uniformità, permettendo di apprezzare la qualità del materiale e del rilievo, e quindi il virtuosismo di Bernini, all'epoca giovane ma già affermato scultore (fig. 4).
Dati identificativi dell'opera
Gian Lorenzo Bernini (Napoli 1598 - Roma 1680)
Busto di Gregorio XV,  1621 - 1622
bronzo, h. 60 cm
Bologna, Museo Civico Medievale, inv. 1560
Scheda a cura di Julie Chamussy con la supervisione di Gabriella Bernardi. 
Bibliografia
M.G. D’Apuzzo, Le collezione dei bronzi del Museo Civico Medievale di Bologna, San Casciano Val di Pesa 2017, pp. 331-340.
C. Valcepina, Relazione conservativa del busto in bronzo di Papa Gregorio XV Ludovisi, 21/09/2024.