Queering Museum

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Queering Museum è un progetto partecipativo nato dalla collaborazione tra Settore Musei Civici Bologna e Attitudes_spazio alle arti aps, sviluppato nell’ambito del percorso di co-progettazione gestito dal Settore Semplificazione Amministrativa e Cura delle Relazioni con la Cittadinanza del Comune di Bologna per la definizione di un “Patto generale di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti della comunità LGBTQIA+ per il mandato amministrativo 2021-2026 nella Città di Bologna”. Il progetto è stato inoltre realizzato in collaborazione con il Festival Gender Bender e con IAM Intersectionalities And More APS.

Queering Museum è la prima iniziativa in Italia che riunisce tutte le realtà di un sistema museale per lavorare insieme su tematiche LGBTQIA+.
L'obiettivo è rileggere il patrimonio culturale e le collezioni dei Musei Civici attraverso una lente queer, con l'intento di ripensare i modelli tradizionali di narrazione museale.


Il progetto ha preso avvio nell’ottobre 2023 con un corso di formazione curato da Viviana Gravano e Nicole Moolhuijsen, destinato al personale museale di diversi profili e ambiti tematici: direttor*, curator* e specialist* di comunicazione e di servizi educativi e mediazione culturale dei Musei Civici, oltre al personale di accoglienza e guardiania.
Il corso ha previsto una serie di interventi di espert* italian* e internazionali, che hanno affrontato il tema di come introdurre la cultura queer nei contesti museali, a partire dall’allestimento e dalla comunicazione, fino alla didattica per bambin* e adult*, portando esempi di casi studio di pratiche virtuose già in atto in altri musei in Italia e all’estero.
I/le partecipant*, attraverso il tutoraggio delle due curatrici, hanno poi collaborato alla costruzione di una proposta progettuale da realizzare in uno dei musei del Settore Musei Civici Bologna, che è stato individuato nel Museo Civico Medievale.
A seguito di una call rivolta a tutte le associazioni del “Patto per la promozione e la tutela dei diritti della comunità LGBTQIA+” per candidarsi a partecipare al processo di co-progettazione, si è unita al gruppo di lavoro l’associazione IAM Intersectionalities And More APS.

Il target di riferimento individuato è stato quello degli adolescenti e giovani adult* e il prodotto finale quello del podcast.
Come azione preliminare è stato pertanto formato un gruppo di ragazz* di età compresa tra 17 e 20 anni che coadiuvassero il gruppo di lavoro nella selezione degli oggetti della collezione del museo su cui sviluppare una possibile narrazione in chiave queer.

Nell’ottobre 2024, nell’ambito del Festival Gender Bender, sono stati presentati i primi esiti del progetto.
Nei mesi successivi, continuando a perseguire una metodologia di lavoro trasversale fra le diverse competenze del personale museale, in particolar modo dei Musei Civici d'Arte Antica, e di Attitudes_spazio alle arti aps, sono stati scritti i testi che sono diventati la base per i contenuti del podcast, che è stato sviluppato da Chora Media

Il podcast in sei episodi sarà pubblicato dal 26 giugno al 31 luglio 2025, con l’uscita di un episodio a settimana, grazie al finanziamento del Programma Nazionale METRO Plus e Città Medie Sud 2021-2027 PRIORITA' 7 - RIGENERAZIONE URBANA - PROGETTO BO7.5.1.1.B “I musei come leva di sviluppo turistico e promozione dei talenti”.

Podcast QueeringBO. Cose mai viste nei Musei Civici di Bologna: sinossi e puntate
 

C’è una parola che un tempo risultava essere un insulto ma che oggi è diventata un grido di libertà: queer. Un termine che rompe le regole, sfida le etichette e accoglie tutto ciò che non si lascia definire. Cosa succede se si porta questa visione fuori dagli schemi, in un museo?

Varcando il portone di ingresso del Museo Civico Medievale di Bologna ed entrando nelle sue sale espositive si possono riscoprire opere e oggetti attraverso un’ottica queer.
Nel podcast QueeringBO. Cose mai viste nei Musei Civici di Bologna, insieme all’attore e attivista Pietro Turano e alle persone esperte del Museo Medievale e dell'associazione Attitudes_spazio alle arti aps viene riletto il passato parlando di identità, genere e rappresentazione. Attraverso un viaggio dal Medioevo al presente, dentro e fuori dal museo, ognuna delle sei puntate porta alla luce ciò che spesso resta invisibile.

Episodio 1. La collezione delle meraviglie (data di uscita: 26 giugno 2025)
Uno sguardo queer ci rivela tante meraviglie. Ed è proprio la parola, sinonimo del concetto di “sfidare le norme sociali e le categorie tradizionali”, a essere la chiave della prima puntata alla scoperta della collezione del Museo Civico Medievale di Bologna. Dal corno di unicorno fino alla misteriosa Pietra di Bologna, ogni oggetto diventa occasione per scovare storie dimenticate e identità che resistono alla logica binaria. Un invito a immaginare nuove possibilità, al di là di ogni definizione, insieme a Viviana Gravano dell’Associazione Attitudes_spazio alle arti aps e a Ilaria Negretti e Giancarlo Benevolo dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna.

Episodio 2. La bellezza tra genere e canoni (data di uscita: 3 luglio 2025)
Gli oggetti parlano delle persone, delle loro abitudini e dei ruoli sociali che la società gli assegna. Per questo è importante guardarli con una lente queer, soprattutto quando hanno a che fare con il genere e i canoni di bellezza. In questa puntata Pietro Turano, Fabio Ranzolin, dottorando in Museologia e Metodologia Queer, Ilaria Negretti e Giancarlo Benevolo dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna mostrano come la cultura medievale costruiva e limitava maschilità e femminilità, ma anche come ci fossero eccezioni e figure fluide che sfidavano questi confini. Focus della puntata, alcune rappresentazioni di dame e cavalieri presenti in acquamanili e selle e un’immagine presente su un cammeo attraverso cui decostruire gli stereotipi.

Episodio 3. Chi ha paura dei mostri? (data di uscita: 10 luglio 2025)
In questo episodio Pietro Turano invita a ribaltare la prospettiva: la mostruosità può essere una fortuna, una categoria positiva e liberatoria. Partendo da tre piccoli oggetti che rappresentano sirene e tritoni, si osservano gli esseri ibridi come metafora di identità fluide e in continua trasformazione. La puntata intreccia letteratura ottocentesca, cartoni animati, manga e riflessioni sull'ecologia, per riscoprire ancora una volta la bellezza di ciò che sfida la norma. Intervengono Viviana Gravano dell’Associazione Attitudes_spazio alle arti aps, Ilaria Negretti e Giancarlo Benevolo dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna.

Episodio 4. Tra tacchi vertiginosi e armature fraintese (data di uscita: 17 luglio 2025)
Nel corso della storia i corpi sono stati continuamente disciplinati, anzi costruiti secondo regole di genere e culturali ben precise. Dalle scarpe altissime - o calcagnini - che impedivano alle donne di muoversi liberamente nel Seicento, alla statua della Giustizia con un corpo “idealizzato”, fino al corsaletto di un’armatura che per anni è stato descritto come femminile. Con Pietro Turano si esplora il potere che hanno gli oggetti di plasmare identità e anatomie fino a trasformarci in “cyborg”. In questa puntata, gli interventi di Fabio Ranzolin, dottorando in Museologia e Metodologia Queer, Ilaria Negretti e Giancarlo Benevolo dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna.

Episodio 5. Miti classici da smontare (data di uscita: 24 luglio 2025)
Basta romanticizzare la violenza e la mancanza di consenso: questo episodio rilegge i miti classici attraverso una prospettiva queer per rivelare le dinamiche di abuso e sopraffazione che spesso nascondono. Pietro Turano analizza le storie di Apollo e Dafne, Amore e Psiche, e il ratto di Ganimede, che sono raffigurate rispettivamente su una coltelliera, un cammeo e una coppa in maiolica. Con l’aiuto di Viviana Gravano dell’Associazione dell’Associazione Attitudes_spazio alle arti aps, di Ilaria Negretti e Giancarlo Benevolo dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna, si decostruiscono le narrazioni tossiche, si individua la violenza di genere e si riaffermerma il diritto all'autodeterminazione.

Episodio 6. La storia di un pettine (data di uscita: 31 luglio 2025)
Dietro un antico pettine d'avorio si cela una storia di violenza e di silenzi. Nell’ultima puntata Pietro Turano si concentra su questo unico, piccolo oggetto custodito nel museo, che raffigura la presunta pena imposta a Re Edoardo II d’Inghilterra. L’episodio interroga le omissioni delle narrazioni ufficiali e, attraverso una lente queer, rilegge il passato per aiutare ad aprire nuove possibilità nel nostro presente. Ad arricchire il racconto ci sono gli interventi di Fabio Ranzolin, dottorando in Museologia e Metodologia Queer, e di laria Negretti, responsabile dei servizi educativi dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna.


Gli oggetti


Episodio 1. La collezione delle meraviglie

  • Giuseppe Maria Mitelli (Bologna, 1634-1718), Museo Cospiano, incisione
  • Manifattura romana, Corno dell’unicorno, 1660-1670 ca., avorio, legno intagliato e dorato
  • Pietra di Bologna (lapide di Aelia Laelia Crispis), 1627-1676


Episodio 2. La bellezza tra genere e canoni

  • “Maestro dell’acquamanile Palagi” (Germania settentrionale), Acquamanile, sec. XIII, bronzo
  • Manifattura tirolese, Sella da parata, 1440 ca., legno rivestito di pelle e di lamine di avorio con tracce di colore
  • Manifattura dell'Italia meridionale, Cammeo con raffigurazione di Eros e Imene, prima metà del XIII sec., alabastro


Episodio 3. Chi ha paura dei mostri?

  • Manifattura veneziana, Coppia di tritoni che suonano una conchiglia, seconda metà - fine del XVI sec., bronzo
  • Manifattura dell'Italia settentrionale (forse veneta), Calamaio con sirena che suona la cetra, fine del XVI sec., bronzo


Episodio 4. Tra tacchi vertiginosi e armature fraintese

  • Manifattura veneziana, Calcagnini, 1600 ca., legno e pelle bianca intagliata
  • Ambito di Iacobello / Pier Paolo dalle Masegne (Venezia, ca. 1350-1409 | 1386-1403), La Giustizia, 1391 ca., pietra calcarea policroma
  • Manifattura milanese, Resti di un corsaletto da cavallo leggero, 1510-1515 ca., acciaio sbalzato e inciso


Episodio 5. Miti classici da smontare

  • Produzione tedesca, Coltelliera da tavolo, I metà del XVII sec., osso scolpito, intagliato e bulinato su anima di legno
  • Manifattura dell'Italia del Sud (?), Cammeo con Amore e Psiche, prima metà del XIII sec., alabastro
  • Urbino, Bottega dei Fontana, Coppa raffigurante il Ratto di Ganimede, 1544, maiolica


Episodio 6. La storia di un pettine

  • Manifattura dell’Italia settentrionale (Lombardia), Pettine con scene del supplizio di Edoardo II, primo quarto del XV sec., osso con tracce di doratura e colore

Crediti del progetto

QueeringBO. Cose mai viste nei Musei Civici di Bologna è un podcast dei Musei Civici di Bologna in collaborazione con Attitudes_spazio alle arti, prodotto da Chora Media.
È raccontato da Pietro Turano e scritto con Francesca Abruzzese e Francesca Bottenghi.

La cura editoriale è di Sara Poma.
I contenuti scientifici sono a cura di Ilaria Negretti e Giancarlo Benevolo dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna e di Viviana Gravano e Fabio Ranzolin di Attitudes_spazio alle arti.
Il coordinamento del progetto è di Daniela Dalla, servizi educativi dei Musei Civici di Bologna.

Hanno collaborato Silvia Battistini, Carolina Carta, Beatrice Collina, Mark Gregory D’Apuzzo, Anna Dore, Virginia Farina, Federica Guidi, Marinela Haxhiraj, Melissa La Maida, Roberto Martorelli, Jonathan Mastellari, Monica Palmieri, Sabrina Samorì, Elisabetta Severino, Carla Stanzani, Enrico Tabellini, Linda Tesauro, Marta Zanin, Alessio Zoeddu.

Il sound design è a cura di Guido Bertolotti.
La project manager è Monia Donati.
Il producer è Alex Peverengo.
Il coordinamento della post produzione è di Matteo Scelsa.
La fonica di presa diretta è Francesca Abruzzese.
Il fonico di studio è Luca Possi.
La fonica di studio è Lucrezia Marcelli.
Il progetto grafico è di Rebecca Grassi.

Le musiche sono su licenza Machiavelli Music E/O Universal Music Publishing Ricordi srl.

Il logo del progetto è di Carlo Borin - Con.Service.