
Foto di Gerardo Brentari (Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)
Giovedì 19 giugno 2025, alle ore 18.00, la Biblioteca MAMbo | Museo Morandi ospita la presentazione di Nothing™, un progetto artistico fluido che si sottrae a ogni definizione, oltrepassando i confini fisici e concettuali per trasformare l’assenza in presenza.
Ad intervenire durante l'incontro: Federico Pepe, artista e founder Le Dictateur Studio, Elena Volpato, conservatore Fondazione Torino Musei | GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Lorenzo Balbi, direttore MAMbo, e Antonio Grulli, critico d’arte e curatore.
Ideato dall’artista poliedrico e fondatore del progetto editoriale Le Dictateur, Federico Pepe, e curato da Elena Volpato nell'ambito di Esterno GAM, Nothing™ si è manifestato in diversi spazi e città facendosi serio proprio quando il pubblico ha iniziato a giocare, attivandosi attraverso una serie di eventi e installazioni che hanno puntato i riflettori sul vuoto e sul suo significato.
L’itinerario del progetto ha preso avvio a partire dalla GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino per poi irradiarsi in altri luoghi, dal MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna a Parigi, dove è approdato clandestinamente. Il progetto è poi culminato nel capoluogo lombardo dall'1 aprile 2025, nel corso della Settimana del Mobile 2025, dove ha preso sede nel cuore di Via Melzo e si è concretizzato nella sua forma più radicale, restituendo il "nulla" come esperienza totale.
Filo rosso del progetto è l’esposizione del "nulla", intesa come operazione che accorda all’assenza un vero e proprio spazio, rendendola percepibile e concedendole la possibilità di esistere. Nothing™ invita il pubblico a guardare all’inutilità, all’insensatezza e all’assenza come forze attive in grado di provocare una reazione e un pensiero, trasformando il vuoto in un’opportunità per la riflessione e l’interazione.
Attraverso un approccio ironico e paradossale, Nothing™ esplora il rapporto con il consumo e la materialità declinandosi in diverse iterazioni.
“Se accettare il nulla e immergervisi fosse all’origine delle possibilità, di ogni possibilità creativa, della libertà di fare? Se il nulla fosse la condizione che rende possibile tutto? Il nulla sarebbe allora il motore primo che mette in moto la danza”, dice la curatrice del progetto Elena Volpato.
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