Restaurare un dipinto: un racconto per immagini

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In occasione di La Notte degli Archivi, che si è celebrata il 6 giugno 2025, i Musei Civici d'Arte Antica ti hanno raccontato tre percorsi di restauro attraverso le immagini d'archivio:


Restauro del dipinto "Giuditta con la testa di Oloferne" di Lavinia Fontana 

La pittrice bolognese Lavinia Fontana (Bologna, 1552 - Roma, 1614) è spesso considerata come la prima donna artista professionista di Bologna.
Il soggetto
Il Museo Davia Bargellini conserva una delle quattro opere in cui Lavinia Fontana ripropone l’iconografia di Giuditta con la testa di Oloferne. 
Questo episodio, tratto dall'Antico Testamento (Libro di Giuditta), è stato rappresentato in modo ricorrente nelle arti del Rinascimento e del Barocco.
Si tratta di Giuditta, abitante di Betulia, che salva la città assediata dal generale assiro Oloferne, facendolo ubriacare e decapitandolo con l'aiuto della sua serva, Abra.
Nel dipinto di Lavinia Fontana, le due donne sono raffigurate nell’istante appena successivo alla decapitazione di Oloferne.
Giuditta, il cui volto va probabilmente identificato con l’autoritratto di Lavinia Fontana, fissa impassibile lo spettatore, mentre con la mano destra brandisce una spada verso il cielo, e con la sinistra, presenta il suo trofeo: la testa di Oloferne.
Abra, in piedi dietro Giuditta, è rivolta verso lo spettatore. La serva sorride vittoriosa e tiene in mano un cesto per raccogliere la testa del generale sconfitto.
Il restauro
L’opera è stata di recente sottoposta ad un intervento di restauro in quanto il suo stato di conservazione presentava delle criticità.
Il lavoro è stato eseguito da Giovanni Giannelli del Laboratorio di Restauro Ottorino Nonfarmale, in occasione della mostra monografica Lavinia Fontana : Trailblazer, Rule Breaker alla National Gallery of Ireland di Dublino (6 maggio - 27 agosto 2023).
Il dipinto, come attesta la foto prima del restauro (fig. 1), presentava in generale una superficie molto cupa provocata, tra gli altri, dalla presenza di depositi.
L’intervento è consistito in una pulitura dello strato pittorico e in una successiva verifica delle stuccature presenti sulla superficie a integrazione di lacune materiche che state mantenute come tali e integrate per ottenere nuovamente i giusti livelli pittorici (fig. 2).
L’intervento di restauro ha permesso di rivelare come l’artista con grande sottigliezza realizza le sfumature di colore (fig. 3).
Da notare inoltre come lo sfondo molto scuro restituisce le sue sfumature di blu e i suoi giochi di luce, conferendo all'opera una profondità che colloca le due donne nello spazio.
I dettagli raffinatissimi dei tessuti pregiati indossati dall’eroina hanno riacquistato il loro rilievo come attestano il velo che dal capo scende sulle spalle, i gioielli e l’abito che indossa Giuditta.  
Durante il lavoro di pulitura è stata rinvenuta una ulteriore firma: « LAV.FON », collocata al di sotto di quella già nota presente in basso a sinistra del dipinto: « LAVINIA FONTANA DE ZAPPIS FECE 1600 », che risulta essere un’iscrizione più tarda.
Entrambe le iscrizioni sono attualmente visibili, come attesta questa foto (fig. 4).
Nel contesto dei lavori di restauro l’imponente cornice che la delinea, in buono stato di conservazione, è stata sottoposta ad un intervento di pulitura per rimuovere i depositi di polvere presenti sulla superficie (fig. 5). Le piccole lacune e fessurazioni sono state colmate con gesso preparatorio per l’integrazione con oro zecchino.
Dati identificativi dell'opera
Lavinia Fontana (Bologna, 1552 - Roma, 1614)
Giuditta con la testa di Oloferne, c. 1595 - 1600
olio su tela, 123 x 97 cm
Bologna, Museo Davia Bargellini, inv. 55
Scheda a cura di Julie Chamussy con la supervisione di Gabriella Bernardi.
Bibliografia 
Brady, Aoife. Lavinia Fontana: Trailblazer, Rule Breaker. Dublin, 2023, 160 p.
Giannelli, Giovanni. Laboratorio di restauro Ottorino Nonfarmale srl, San Lazzaro di Savena, Relazione di restauro del dipinto raffigurante Giuditta con la testa di Oloferne di Lavinia Fontana, 16/03/2023.