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In occasione di La Notte degli Archivi, che si è celebrata il 6 giugno 2025, i Musei Civici d'Arte Antica ti hanno raccontato tre percorsi di restauro attraverso le immagini d'archivio:
- Collezioni Comunali d'Arte - Restauro del "Ritratto di Gonfaloniere pontificio" di Artemisia Gentileschi
- Museo Davia Bargellini - Restauro di "Giuditta con la testa di Oloferne" di Lavinia Fontana
- Museo Civico Medievale - Restauro del "Busto di Gregorio XV" di Gian Lorenzo Bernini
Restauro del "Ritratto di Gonfaloniere pontificio" di Artemisia Gentileschi
L’opera è stata realizzata nel 1622 dalla famosa pittrice Artemisia Gentileschi, attiva durante la sua carriera in diversi centri artistici (Roma, Firenze, Venezia, Napoli e Londra).
Il dipinto, caratteristico dello stile di questa artista, è uno straordinario documento del suo grande talento.
Il soggetto
Il personaggio è ritratto a figura intera al centro del dipinto, in un interno, con lo sguardo rivolto in lontananza, pensieroso.
La sua nobile posa, con la mano destra appoggiata su un mobile ricoperto di velluto rosso e la sinistra davanti alla spada, conferiscono al personaggio un aspetto autorevole. Sono evidenziati tutti gli attributi del nobiluomo: lo stendardo con le insegne pontificie appoggiato al muro, il pennacchio dell'elmo, la fascia verde e la croce d'argento dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, patrocinato dalla casata dei Savoia.
Sebbene l'identità del cavaliere rimanga incerta, un documento inedito ha recentemente collegato il dipinto ad Andrea Barbazza (1581-1656), poeta e critico letterario bolognese.
Il restauro
L’opera è stata di recente sottoposta ad un intervento di restauro eseguito da Patrizia Moro, prima che il dipinto venisse concesso in prestito alla mostra monografica Artemisia Gentileschi. Héroïne de l’art, in corso al Museo Jacquemart-André a Parigi (19 marzo - 3 agosto 2025).
L’intervento si è reso necessario in quanto le vernici presenti sulla superficie pittorica si erano ossidate, opacizzando i colori.
Di conseguenza i contrasti, tipici dell'opera di Artemisia Gentileschi e della scuola caravaggesca, risultavano smorzati (fig. 1).
Anche la cornice, è stata sottoposta a un importante lavoro di anossia, stuccatura dei vecchi fori di tarlo e pulitura (figg. 2, 3 e 4).
L’intervento sulla tela è consistito nella pulitura dello strato pittorico e revisione cromatica delle lacune, che ha permesso di recuperare pienamente il contrasto tra luce e ombra, accentuando la teatralità della composizione del dipinto (fig. 5).
Il restauro ha anche restituito l’intensa profondità psicologica del gonfaloniere, accentuata dal chiaroscuro.
Inoltre i dettagli sono ora più leggibili e ci permettono di ammirare la meticolosità con cui la pittrice si è soffermata sui particolari, utilizzando un fine pennello.
Si veda, ad esempio, l’effetto lucido della corazza, i minuziosi e delicati dettagli del pizzo che orla la fascia verde, le pieghe della gorgiera e le piume rosse dell’elmo.
Dati identificativi dell'opera
Artemisia Gentileschi (Roma, 1593 - Napoli, 1653)
Ritratto di Gonfaloniere pontificio, 1622
olio su tela, 208,5 x 128,4 cm
Bologna, Collezioni Comunali d’Arte, inv. P4
Scheda a cura di Julie Chamussy con la supervisione di Gabriella Bernardi.
Bibliografia
G. Iseppi, in Artemisia: Héroïne de l'art, catalogo della mostra, Parigi, Museo Jacquemart-André, 19 marzo - 3 agosto 2025, a cura di P. Cavazzini, M.C. Terzaghi, P. Curie, Bruxelles, 2025, cat. n.22, pp. 142-145.
P. Moro., Relazione finale manutenzione Ritratto di Gonfaloniere pontificio di Artemisia Gentileschi, 04/05/2025.




