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Musiche dalle Vie della Seta

Musiche dalle Vie della Seta

Siamak Guran Quartet
Siaman Guran tambûr, setâr, voce
Marco Felicioni flauto traverso, bansuri, dizi, mocseno, ney, pinquillo, quena, ryuteki, xiao, xun
Pino Petraccia kamalengoni e percussioni etniche
Walter Gaeta pianoforte

Il musicista ed etnomusicologo Siamak Guran proviene dal Kurdistan iraniano e da diversi anni vive in Italia.
Nemmeno ricorda a che età ha iniziato a cantare e a suonare il setâr, liuto a manico lungo che viene suonato con la sola unghia del dito indice, ma soprattutto il tambûr, un liuto a tre corde tipico della tradizione filosofica pre-islamica dello Yarsan.
La sua musica è figlia della tradizione orale della sua terra e conserva importanti tracce preislamiche caratteristiche di gran parte delle culture musicali dell’Asia Centrale e del Medio Oriente e presenta ampie componenti di improvvisazione, trasmesse da secoli da allievo a maestro attraverso anni di esercizio, nell’ambito di una lunga formazione di tipo sia musicale che spirituale, che viene affiancata dagli studi musicali classici. Nella suite di brani strumentali, talvolta irrompono strofe di poesie persiane per lo più ispirate al mondo della natura quali L’usignolo (di Khaje Abdollah Ansari, secolo XI) e Il melo (Sohrab Sepehri, 1928-1980).
In questo viaggio lungo le antiche sonorità e abilità artistiche delle terre attraversate dalle “vie della seta” è accompagnato dagli strumenti etnici di tre grandi interpreti italiani delle musiche tradizionali dell’Asia Centrale.

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Siamak Guran – nato a Kirmaşan (antica capitale del Kurdistan), da diversi anni vive in esilio in Italia a causa del suo attivismo politico contro il regime fondamentalista iraniano.
Ha approfondito i suoi studi in particolare con la guida dei maestri Samad Zarè, Masud Zanghenè, Mohammed Alì Malmir, Arshed Tahmasbì e Massud Shoali.
In seguito ha svolto una personale ricerca sulla tradizione musicale dell’Asia Centrale, portando alla luce un interessante repertorio di canti e melodie a rischio di estinzione e pubblicando alcuni album.
Laureato in letteratura e poesia persiana, musicista, compositore e concertista, dal 1999 risiede in Italia dove suona con musicisti italiani e internazionali, soprattutto nell’ambito della musica persiana e mediorientale; ha collaborato con l’Università La Sapienza di Roma, l’Orientale di Napoli e la Discoteca di Stato; ha partecipato a rassegne e festival quali “Spaziomusica” a Cagliari, “Suoni di Pietra” a Roma, “Musica dei Popoli” a Firenze.

Marco Felicioni – concertista e solista, svolge un’intensa attività in Italia e all’estero, esibendosi a fianco di artisti di fama internazionale.
Ricercatore e collezionista di flauti storici ed etnici da oltre un ventennio, è autore di testi storico-didattici e tiene regolarmente corsi di perfezionamento strumentale e di interpretazione musicale.
Vincitore di concorsi nazionali e internazionali, dal 1997 al 2010 è stato Primo Flauto dell’Orchestra del Teatro Lirico d’Abruzzo, collaborando con varie orchestre italiane e straniere.
Ha ricevuto premi e riconoscimenti per la trentennale attività concertistica svolta in Italia e all’estero, oltre che per la composizione, l’arrangiamento e la direzione di diverse orchestre giovanili e ha inciso per Naxos, Velut Luna, Tactus, Eloquentia.

Walter Gaeta – musicista dinamico e originale capace di esprimersi in un pianismo melodico e ritmico, ha partecipato come pianista, arrangiatore e direttore a numerose manifestazioni e festival musicali in Italia e all’estero: Svizzera (Montreux), Ungheria (Budapest e Budafok), Francia (Nangis) e ha collaborato tra gli altri con Massimo Moriconi, Fabrizio Bosso, Paolo Damiani, Thomas Sheret, Rachel Gould ed altri.
Nel 2001 con il suo quartetto vince il premio come migliore Gruppo e il Primo Premio Assoluto del Concorso Musicale “Sound Track” di Foligno.

Pino Petraccia – batterista e percussionista, da oltre vent'anni attività di studio, insegnamento e divulgazione nell’ambito delle culture musicali “altre”, con particolare riferimento all’Africa Occidentale, operando nei settori educativo e artistico, attraverso ideazione e cura di spettacoli, seminari, concerti, rassegne e altre iniziative di valenza sociale.
Per la sua attività di ricerca sui “ritmi del mondo” ha compiuto numerosi viaggi in Africa Occidentale e in Asia Centrale per lo studio delle tradizioni e culture locali.
Dal 2004 insegna percussioni presso la Scuola di Percussioni dell'Associazione Baobab (di cui è presidente) e conduce nelle scuole laboratori interculturali e percorsi didattici connessi alla musica etnica.
Ideatore e organizzatore di numerosi progetti e gruppi musicali, tra i quali il recente “Collettivo Fattore M” e il trio “Nafas”, collabora e si esibisce con artisti come Baba Sissoko, Sidiki Camara e Bill Frisell.
Collabora da qualche anno con il regista e documentarista Davide Gambino per la composizione e realizzazione di musiche per una serie di film documentari commissionati dal Premio Internazionale Carlo Scarpa e dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, come Diario di un viaggio (Kazakistan e Uzbekistan 2016), I Céide Fields (Irlanda 2018), I giardini del tè di Dazhangshan (Cina 2019), attualmente in proiezione alla mostra The Ground We Have In Common alle Gallerie delle Prigioni di Treviso.

Quando

23 Luglio 2019
ore 21

Informazioni

Museo internazionale e biblioteca della musica

tel 051 2757711
email

€ 10,00 / € 8,00
fino ad esaurimento posti

Prenota il tuo biglietto:
fino alle ore 12.00 del giorno del concerto è possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell’evento) da questo link [bit.ly/musichedalleviedellaseta].
La prenotazione è valida fino alle ore 20.45 del giorno del concerto, orario oltre il quale i biglietti non ritirati saranno rimessi in vendita.

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