Museo internazionale e
biblioteca della musica di Bologna

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Mostre

Love me Fender

Love me Fender
26 artisti per Fender nell'arte
a cura di Luca Beatrice
un progetto Casale Bauer in collaborazione con Museo della musica

Il progetto A cura di Luca Beatrice, promossa da M.Casale Bauer, in collaborazione con il Museo internazionale e biblioteca della musica e con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna e Comune di Bologna, Love me Fender è dedicata all'universo Fender.
Fender, come la casa di produzione di strumenti musicali fondata nel 1946 da Leo Fender, che dopo aver accompagnato e segnato le rivoluzioni in seno al Rock'n'Roll ha saputo evolversi costantemente entrando inevitabilmente nella storia e nell'immaginario collettivo del XX secolo. Ma non solo...
Fender come stile di vita, come identità collettiva, capace ancora oggi di arrivare trasversalmente a persone di ogni età. Proprio all'arte del nostro tempo è affidato il compito, in questa mostra, di raccontare le suggestioni e di trovare le connessioni sparpagliate in una molteplicità di mondi diversi. L'esposizione presenta una ricca selezione di lavori inediti appositamente prodotti da più di venti artisti, secondo i diversi linguaggi espressivi utilizzati, dalla pittura alla scultura, dal disegno alla fotografia all'installazione, tutti a comporre un mosaico multidisciplinare giocato sulle interconnessioni tra arte e musica, in un continuo gioco di specchi.
Fin dall'inizio della loro produzione le chitarre elettriche sono state caratterizzate da forme inconsuete e colori brillanti che le hanno rese assimilabili a vere e proprie opere d'arte e spesso le hanno trasformate in oggetti da collezione: gli strumenti prodotti da Fender Musical Instruments Corporation sono diventati il simbolo di un nuovo modo di fare, ascoltare e vivere la musica.
Il ruolo di icona fu consacrato nel 1969 quando gli oltre 400.000 giovani che si ritrovano a Woodstock, in occasione dello storico Festival cultura hippy, trovano sul palco Jimi Hendrix e la sua white Strato: un modello, la Stratocaster, destinato da li a poco a entrare nell'immaginario collettivo come la chitarra elettrica per eccellenza. Fender continuerà a scrivere la storia della musica attraverso i suoi strumenti, scelti a partire dagli anni Sessanta da musicisti importanti come Dick Dale, Hank Marvin del gruppo The Shadows, George Harrison e John Lennon, Eric Clapton, Kurt Cobain, John Frusciante, Frank Zappa e molti altri.
Dal Rock'n'Roll al Punk, dal Pop al Metal, dal Funk alla Discomusic, dal Grunge alla musica leggera, la scelta degli strumenti Fender coincide con un vero e proprio life style che nel tempo ha accompagnato un numero sempre crescente di appassionati. L'indagine sulle contaminazioni tra linguaggi e discipline caratterizza da sempre la tendenza curatoriale di Luca Beatrice che in occasione della mostra Love Me Fender ha coinvolto artisti visivi che hanno in comune la passione per la musica, alcuni di loro sono impegnati da anni anche come musicisti.<

Il curatore
Luca Beatrice è nato a Torino il 4 aprile 1961, dove vive e lavora. Critico d'arte contemporanea e curatore, ha realizzato monografie e cataloghi di mostre personali di importanti artisti italiani e internazionali, in particolare delle ultime generazioni. Negli ultimi venticinque anni ha curato numerose rassegne e mostre collettive. Ha collaborato con numerose istituzioni pubbliche e fondazioni private, tra cui Regione Piemonte, MACI - Provincia di Isernia, GAM Bologna, Museion - Bolzano, Galleria Civica - Trento, MART - Rovereto (Tn), Comune di Vigevano, Triennale di Milano, Fondazione Palazzo Bricherasio - Torino. Curatore della Biennale di Praga (2003-2005), commissario alla sezione Anteprima della XIV Quadriennale (2004). Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2009.
Ha pubblicato volumi e saggi sulla giovane arte italiana, es. Nuova Scena (G. Mondadori, 1995), Nuova Arte Italiana (Castelvecchi, 1998), Dizionario della giovane arte italiana (Politi, 2003), un saggio sul cinema Western all'italiana (Al cuore, Ramon, al cuore, Tarab 1996) e uno sulla giovane letteratura italiana (Stesso sangue, minimumfax 1999), il saggio Era Fiction sui rapporti tra arte e cinema (Fine Arts Unternehmen Books, 2004), la monografia dedicata a Renato Zero, dal titolo Zero, uscita per Baldini Castoldi Dalai nel giugno 2007. Collabora con Il Giornale, dopo aver scritto per due anni su Libero. Scrive inoltre sul settimanale Torino Sette de La Stampa e Il Domenicale, sulle riviste Arte, Rumore e Hurrà Juventus. Collabora in qualità di opinionista tifoso al canale tematico Juventus Channel. È stato docente per più di dieci anni in Storia dell'Arte Contemporanea all'Accademia di Brera, Milano; dall'autunno 2009 insegna all'Accademia Albertina di Torino.

Quando

Dal 12 Dicembre 2009 al 31 Gennaio 2010

Informazioni

Museo internazionale e biblioteca della musica

tel 051 2757711
email

Ingresso incluso nel biglietto della mostra

CREDITS
ideata da/ideated by> Patrizia Bauer e/and Giorgio Masetti Zannini
promossa da/sponsored by> M. Casale Bauer, Bologna, Fender Musical Instruments Corporation, USA, Museo internazionale e biblioteca della musica, Bologna
Curatore/Curator> Luca Beatrice
Assistenti/Assistants> Corinna Carbone, Roberta Pagani
Coordinamento organizzativo/Organizational coordination> Jenny Servino
Segreteria e assistenza all'allestimento/Administration and preparation assistance> Vilma Coltelli, Barbara Ventura
Ufficio stampa/Press office> Paola C. Manfredi Comunicazione, Milano con la collaborazione di/and with collaboration of> Laboratorio delle idee, Bologna
Progetto grafico/Graphics> Art direction Sergio Pappalettera/Studio Prodesign, Graphic design Daris Diego Del Ciello, Cover Sergio Pappalettera
Comunicazione/Communication>Marco Cardona, Paolo Ferrari
Tecnico del suono/Sound technician> Salvatore Zocco
Web> Enrico Tabellini
Media partner> Virgin Radio
Allestimento e trasporti/Exhibition set up and transports> Es Logistica, Calenzano (Fi)
Assicurazione/Insurance> Andrea Scagliarini s.p.a., Bologna, Unipol
Sponsor tecnici/Technical sponsors> Bartolini s.p.a., Working, Bologna
Catalogo a cura di/Catalogue edited by> Luca Beatrice
Testi/Contributors> Patrizia Bauer, Giorgio Masetti Zannini, Luca Beatrice, Beatrice Buscaroli, Nicoletta Mantovani, Red Ronnie, Luciano Sita
Traduzioni/Translations> Danny Marcus, English 360, Bologna
Crediti fotografici/Photo credits> Sergio Alfredini, Autorettifica De Molfetta, Antonio Idini, Max Yawney, Marco Lanza

Si ringraziano per il prestito delle opere e la collaborazione/Special thanks for the lending of the artworks and for the assistance> Bonelli Arte Contemporanea, Mantova, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, corsoveneziaotto, Milano, First Gallery, Roma, Italian Factory, Milano, Galleria Oredaria, Roma, Galleria Pack, Milano, Alberto Peola Arte Contemporanea, Torino, Perugi Artecontemporanea, Padova, Galleria Michela Rizzo, Venezia, Sangiorgi Med Gallery, Laigueglia (Sv), Sperone Westwater, New York

Un ringraziamento particolare a/A special thank to> Mauro Felicori, Patrizia Ballardini, Melissa La Maida, Sonia Sorbi, dell'Istituzione Musei del Comune di Bologna, Jon Gold, Sean Morris, Oliver Schuetz della Fender Musical, Instruments, Beatrice Buscaroli e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della Mostra e del Catalogo/And everyone who have contributed, to the realization of the Exhibition and the Catalogue.

Dove

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Museo | Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore, 34
40125 Bologna