Museo internazionale e
biblioteca della musica di Bologna

In Museo / Le collezioni / Opere in tournée / La città cantante. Musica e teatro a Napoli nel ‘700

La città cantante. Musica e teatro a Napoli nel ‘700, Napoli, Palazzo Reale, 24 giugno – 4 agosto 2009

E' stata concessa in prestito l'opera di Cosimo Morelli, Pianta e spaccato del nuovo Teatro di Imola, Imola, Stamperia dal Monte, 1793 facente parte della collezione libraria del Museo.

La mostra, a cura di Pasquale Scialò, ha l’intento di voler illustrare diverse forme teatrali dell’epoca: l’opera seria, quella buffa, le serenate, gli apparati per le feste borboniche, nonché pregiati esemplari di strumenti musicali sino ad oggi mai esposti. Come entrando in un teatro, il pubblico attraversa le testimonianze dello spettacolo più riconosciuto in Europa nel diciottesimo secolo. A partire dalla fitta presenza dei teatri in città: S. Bartolomeo, San Carlo, Teatrini di corte di Napoli e Caserta e poi gli spazi destinati alla commedeja pe’ museca napoletana: Teatro de’ Fiorentini, della Pace, San Ferdinando, San Carlino, del Fondo.

La prima scena dell’esposizione vede le piante degli spazi attraverso la cartografia storica aprendo un percorso articolato con diverse fonti sia visive che sonore. La seconda scena mostra bozzetti e disegni, di cui alcuni inediti, di Giuseppe Galli Bibiena e Vincenzo Re, custoditi presso il Fondo Pagliara: essi mostrano scenografie teatrali, macchine per fuochi d’artificio, scene di esercizi ginnici eseguiti nei teatri, feste da ballo etc. La terza scena espone partiture e libretti sul tema di Partenope e sugli avvenimenti più significativi legati alla storia del teatro, come l’incendio del San Carlo insieme a soggetti derivati da opere musicali: ad esempio L’osteria di Marechiaro ispirata all’omonima opera di Paisiello su libretto del Cerlone. Nella quarta scena partiture, boîte a musique, ceramiche con raffigurazioni musicali, giochi di società, strumenti musicali e rievoca la suggestione delle Accademie musicali napoletane, qui riproposte con performance teatrali dal vivo. Il centro di questo spazio ospita la prima esposizione mondiale del clavicembalo di Carlo Grimaldi, proveniente da una collezione privata: uno strumento costruito nel 1691 con il coperchio della cassa interna raffigurante rappresentazioni di marine con imbarcazioni e rovine.

In uscita, un epilogo quasi drammaturgico: un’installazione audiovisuale che ripropone particolari di documenti storici e squarci della permanenza del passato nella contemporaneità sonorizzati da musiche, suoni e voci di viaggiatori di ieri e di oggi.