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La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino – Una devozione antica e nuova nella terra di Cento, Cento (FE), Pinacoteca Civica, 1 dicembre 2007 – 13 aprile 2008

E' stata concessa in prestito l'opera di Antonio Coma, Officium Beatae Mariae Virginis, quod Dominicis, aliisque diebus festis a Societatibus decantari solet, quinis vocibus concinendum, nunc primum ita musicè dispositum, & in lucem editum. Ab Antonio Coma Collegiatae Ecclesiae Sancti Blasij Terrae Centi Musices Magistro. Venezia, Ricciardo Amadino, 1606

“La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino - Una devozione antica e nuova nella terra di Cento" una mostra proposta dalla città di Cento nella Pinacoteca Civica, grazie alla quale e per la prima volta viene offerta al pubblico la possibilità di ammirare una serie preziosa di opere d’arte che documentano il collegamento tra Guercino e Donatello e le rispettive botteghe artistiche. Tema portante e “cuore” della mostra il recente ritrovamento della “Madonna del Presepe” fissata nel disegno del Guercino, capolavoro grafico che si credeva irrimediabilmente perduto e che, come confermato da rigorose indagini compiute sul piano stilistico e storico-documentario, testimonia oggi il nesso di continuità, nel segno dell’arte e della fede intrecciate nella storia della particolare immagine mariana, tra i due sommi artisti. Da Donatello a Guercino, quindi, con rimandi, confronti, accurate analisi comparative che un team di massimi esperti internazionali di storia dell’arte - presidente del Comitato scientifico della mostra il Professor Antonio Paolucci - ha voluto portare all’attenzione del vasto pubblico con la realizzazione di questo evento e del prestigioso allestimento.

Promossa dal Comune di Cento e dall’Associazione Amici della Pinacoteca di Cento e patrocinata dalla Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, dall’Arcidiocesi di Bologna, dall’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la mostra ha una valenza non soltanto artistico-culturale ma anche storico-religiosa «perché vuole riannodare i fili di questa storia di fede e pietà popolare, così importante per Cento, attraverso le testimonianze rimaste e l’approfondimento anche iconologico dell’invenzione donatelliana».

 

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