Musei Civici d'Arte Antica

Nel percorso sono compresi materiali della seconda metà del Quattrocento e dei primi del Cinquecento, rappresentativi della cultura figurativa a Bologna all’epoca della signoria dei Bentivoglio, cultura contraddistinta da un complesso incrocio di tendenze stilistiche e di presenze straniere con la vivacissima scuola locale. Lo stocco di Ludovico Bentivoglio (gonfaloniere di giustizia, ambasciatore a Milano e a Roma presso la corte pontificia), ricevuto in dono da papa Niccolò V, riveste particolare interesse come documento storico oltre che come manufatto di eccezionale pregio e bellezza, uscito certamente da botteghe orafe legate alla corte pontificia; così la targa lignea con San Giorgio che Uccide il Drago, probabilmente opera di un artista bolognese. L’innesto degli esiti del grande rinascimento ferrarese sulla cultura locale è rappresentato dalle due vetrate attribuite a Lorenzo Costa e dal monumento sepolcrale di Bartolomeo Garganelli dovuto a Francesco del Cossa. I due rilievi appartengono all’attività bolognese del fiesolano Francesco di Simone Ferrucci, che si inserisce in una generale apertura a maestranze toscane operata nella città – in particolare nell’ambito del cantiere di San Petronio – dopo la metà del Quattrocento. Le due vetrate rettangolari, infine, riconducono ad una cultura di matrice strettamente padana degli inizi del nuovo secolo: indubbiamente Francesco Francia non è estraneo alla progettazione di quella col Cristo in Pietà.