Musei Civici d'Arte Antica

Museo Civico Medievale
Via Manzoni, 4
40121 Bologna
tel. 051 2193930 - 2193916
fax 051 232312
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Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore, 44
40125 Bologna
tel. 051 236708
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Collezioni Comunali d'Arte
Piazza Maggiore, 6
40121 Bologna
tel. 051 2193998
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Museo del Tessuto e della Tappezzeria "Vittorio Zironi"
Via di Casaglia, 3
40135 Bologna
tel. 051 2194528 - 2193916
fax 051 232312
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Percorsi collezionistici / Online / I ritratti delle Collezioni Comunali d'Arte

Introduzione

Lungo il percorso delle Collezioni Comunali d’Arte i ritratti, dipinti o scolpiti, sono una presenza determinante per l’identità del museo. Sono un esempio del complesso sedimentarsi del suo patrimonio artistico grazie alle loro provenienze, dall’appartenenza istituzionale alla pubblica donazione.
Accostati tra loro o posti vicino ad opere di diverso tema, talora si trovano raggruppati in insiemi di grande rilevanza storica e artistica, come nel caso dei ritratti dipinti da Pelagio Palagi o del nucleo delle miniature. Raffigurano personaggi singoli o inseriti in scene storiche o religiose; alcuni di essi sono stati identificati, altri sono ancora anonimi, la maggior parte appartiene alla storia locale. Anche nei casi in cui non sono note l’identità del personaggio, la committenza o l’esatta data di esecuzione, resta innegabile il loro valore come fonte storica per le fogge di abbigliamento, le acconciature, l’ambientazione, i riferimenti araldici. Ne sono superbi esempi alcuni ritratti seicenteschi di impronta ufficiale: il Gonfaloniere di Artemisia Gentileschi, la Dama in Rosa riferita a Carlo Ceresa, la Dama in nero di Carlo Francesco Nuvolone, tutti collocati nella prima sala del museo. Nei ritratti esposti sono anche espressi i diversi atteggiamenti dell’artista verso il soggetto. L’attenzione psicologica, la declinazione sentimentale, il travestimento colto o l’impietosa ironia sono qualità distintive dei ritratti palagiani. L’ostentazione del rango è comune ai ritratti del Collegio dei Nobili, la distaccata osservazione del soggetto è propria di Clemente Albèri, la partecipazione umana, pur su registri diversi, appartiene a dipinti come il Cardinal Lambertini di Giuseppe Maria Crespi o l’Autoritratto di Francesco l’Ange. Anche dal punto di vista tipologico la collezione del museo offre una ricca campionatura: dal ritratto a mezzobusto a quello a figura intera, dalla ricerca di effetti rappresentativi e di parata, attraverso l’abbigliamento e gli accessori, all’attenzione prevalente per il volto. I ritratti esposti appartengono alle tecniche più diverse: dalla più diffusa pittura ad olio su vario supporto (tela, tavola, carta), al tuttotondo (terracotta, marmo, gesso). Pur traendone vive e profonde impressioni nel suo percorso attraverso le sale, difficilmente il visitatore percepisce l’entità del loro insieme e le molte possibilità di una reciproca lettura integrata. Questo importante segmento museale può oggi essere ricomposto attraverso un percorso virtuale, destinato a crescere nel tempo.

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