Museo Civico Archeologico

Collezioni / Percorsi / Collezione egiziana: il corredo funerario

Introduzione

Molti dei monumenti e degli oggetti che ci sono giunti dall'antico Egitto sono stati ritrovati in tombe e facevano parte di corredi funerari. La tipologia e la ricchezza dei corredi variano molto a seconda delle epoche, mentre è quasi sempre costante l'appartenenza dei proprietari della sepoltura ai livelli più alti della società egiziana. Durante l'Antico Regno questo privilegio era riservato dal sovrano esclusivamente ai funzionari più fedeli; nelle epoche successive si estende anche a coloro che possono permettersi la costruzione di una tomba e l'acquisto degli oggetti da deporre al suo interno.
Il corredo funerario era costituito da alcuni elementi indispensabili: il sarcofago, destinato ad accogliere e proteggere il corpo mummificato, garantendo così una possibilità di vita eterna anche alle entità spirituali del defunto (Ba, Ka, Akh), i quattro vasi canopi per i visceri estratti dal corpo, un testo di carattere magico-religioso ("Testi dei Sarcofagi" nel Medio Regno e "Libro dei Morti" dal Nuovo Regno in poi) che aiutasse l'anima del defunto a raggiungere l'aldilà, vari amuleti protettivi, e gli ushabti, le statuine che avrebbero svolto i lavori dei campi nell'aldilà al posto del loro proprietario.
Altri oggetti erano invece considerati di tipo accessorio e dovevano allietare in eterno la vita del defunto: cofanetti, mobili, letti, stoffe e abiti, attrezzi, vasellame e altro ancora.

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