Museo Civico Archeologico

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Testa barbata raffigurante un Galata o un Gigante

La testa è molto danneggiata, tutto il lato sinistro del volto è abraso e il naso è di restauro. Il personaggio raffigurato è girato verso sinistra: gli occhi, con lo sguardo rivolto in alto, sono profondamente infossati sotto arcate sopracciliari aggrottate; la fronte è segnata da una profonda ruga. La bocca, circondata da baffi spioventi e da un folta barba, è dischiusa.

Informazioni aggiuntive

L'iconografia del pezzo richiama le figure dei vinti, elaborate dall'arte di Pergamo - uno dei maggiori centri artistici dell'Asia Minore - nel corso del II secolo a.C., siano essi Galati, i barbari vinti dal re pergameno Attalo I o i Giganti, protagonisti dello straordinario fregio del Grande Altare fatto erigere da re Eumene nel 180 a.C., ora conservato a Berlino al Pergamon Museum.
La testa riproduce infatti, secondo i canoni della scultura ellenistica pergamena, quegli elementi decorativi destinati a esprimere una forte tensione psicologica: gli occhi profondamente infossati, le ciocche della capigliatura ispide e distinte, la bocca dischiusa in una smorfia di dolore.

Provenienza: Collezione Universitaria (già Marsili)
Datazione: fine II secolo d.C.
Materiale: marmo
Dimensione: altezza cm 22,5
Numero di inventario: G 1057

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